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Industria 5.0: hai appena capito la 4.0, che siamo già alla 5.

industria 5.0

Indice dell'articolo

Industria 5.0… e ti vedo perplesso. E ne hai tutte le ragioni.
Industria 4.0 – un modo molto cool di chiamare la quarta rivoluzione industriale iniziata con l’avvento prepotente dell’AI e dell’IoT, arrivata al suo climax ai nostri giorni – ha messo insieme robotica/informatica/automazione e lavoratori ad un livello del tutto inedito rispetto alla terza (cioè quella della robotica “non intelligente”). Per la prima volta infatti c’è stato uno spostamento verso un rapporto di collaborazione uomo-macchina e macchina-macchina, rispetto al classico sistema dove gli strumenti erano solo strumenti, passivi e non proattivi. O meglio, non intelligenti.

Da qui la legittima domanda: ma se l’AI (per semplificare al massimo) rappresenta industria 4.0, quale favolosa scoperta mi sono perso dato che parliamo già della 5.0?

Ma allora, cos’è Industria 5.0?

Non c’è un’invenzione tecnica, alla base di questa definizione.
Non c’è l’introduzione del vapore, né dell’enegia elettrica, né della catena di montaggio.

La definizione di Industria 5.0 è più filosofica che tecnica.

Questa volta, non si tratta solo di far lavorare i robot mentre noi ci prendiamo una pausa caffè. No, è tutta questione di far lavorare insieme umani e macchine come una squadra vincente. Immagina un mondo in cui i robot non rubano il lavoro, ma lo migliorano: Industria 5.0 vuole essere la riposta ai timori rispetto ai robot che “rubano il lavoro”, sposando un approccio più etico (da un lato) e più scaltro (dall’altro).

Industria 5.0: i principi

industria 5.0
Industria 5.0: persone e robot che lavorano insieme in armonia (img. generata con Firefly)

Ci si è resi rapidamente conto che le meravigliose prospettive date dalla 4.0 rischiano di trasformarsi in conseguenze terribili dal punto di vista sociale, ambientale e culturale.
I limiti delle AI generative sono noti (bias culturali su tutti) e gli scenari apocalittici delle macchine-senzianti che governano il mondo sono lungi dall’essere realistici (al momento), però ci si è resi conto che era necessario fare un passo avanti nella nostra relazione con le AI, che possa essere produttivo e fruttuoso.
Da qui, i 4 principi fondamentali di Industria 5.0.

Collaborazione Uomo-Macchina: Industria 5.0 si basa sulla cooperazione tra lavoratori umani e robot o sistemi intelligenti. Questa sinergia sfrutta la creatività, la flessibilità e l’intuizione umana, insieme alla precisione, alla forza e all’analisi dati delle macchine.

Umano-Centrismo: a differenza dell’approccio fortemente automatizzato dell’Industria 4.0, Industria 5.0 mette l’essere umano al centro del processo produttivo. Ciò significa progettare sistemi e ambienti di lavoro che migliorano il benessere dei lavoratori, favoriscono la personalizzazione della produzione e aumentano la soddisfazione lavorativa.

Sostenibilità: Industria 5.0 pone una forte enfasi sulla sostenibilità ambientale. Le aziende sono incoraggiate a sviluppare processi che riducano l’impatto ambientale, utilizzino energie rinnovabili e promuovano l’economia circolare.

Resilienza: la capacità di adattarsi rapidamente a cambiamenti e crisi è fondamentale per Industria 5.0. Le imprese devono essere in grado di resistere e rispondere a perturbazioni come pandemie, disastri naturali o cambiamenti economici repentini.

Le tecnologie chiave

Per realizzare la visione dell’Industria 5.0, è necessaria l’implementazione di diverse tecnologie avanzate.
Sostanzialmente parliamo delle stesse di 4.0, ma un ripasso non fa mai male… e potrebbe solleticare spunti e idee. Alcune delle principali tecnologie sono:

  1. Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML): queste tecnologie consentono alle macchine di apprendere dai dati, migliorare le loro prestazioni nel tempo e prendere decisioni autonome. L’AI può essere utilizzata per ottimizzare i processi produttivi, prevedere guasti e migliorare la qualità del prodotto. QUI un articolo di approfondimento
  2. Robotica Collaborativa (Cobot): i cobot sono robot progettati per lavorare insieme agli esseri umani in modo sicuro ed efficace. Questi robot possono eseguire compiti ripetitivi o pericolosi, liberando i lavoratori umani per attività più creative e a valore aggiunto.
  3. Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR): l’AR e la VR possono essere utilizzate per migliorare la formazione dei lavoratori, facilitare la manutenzione dei macchinari e supportare il design e la prototipazione dei prodotti.
  4. Internet delle Cose (IoT): i dispositivi IoT consentono la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale dai processi produttivi. Questa connettività permette una gestione più efficiente delle risorse e una manutenzione predittiva.
  5. Blockchain: la blockchain può migliorare la tracciabilità e la trasparenza lungo la catena di approvvigionamento, riducendo il rischio di frodi e garantendo l’autenticità dei prodotti.
  6. Stampa 3D (Additive Manufacturing): la stampa 3D consente la produzione personalizzata e on-demand, riducendo gli sprechi di materiale e i tempi di produzione.

Industria 5.0: impatti economici e sociali

L’adozione dell’Industria 5.0 può avere profondi impatti sia a livello economico che sociale.

industria 5.0
Insieme, in armonia (img. generata con Firefly)

Il primo è certamente l’incremento della produttività: le macchine possono gestire compiti ripetitivi e complessi, mentre gli esseri umani possono concentrarsi su attività strategiche e creative. Di fatto, è un miglioramento di un miglioramento (cioè quello portato da 4.0).

Nuovi posti di lavoro: contrariamente a quanto si tende a pensare, l’automazione non si limita a “eliminare” posti di lavoro, ma ne crea in settori come l’AI, la robotica, la manutenzione di cobot e l’analisi dei dati. Inoltre, la personalizzazione della produzione può creare nuove opportunità nel design e nella progettazione dei prodotti. I nuovi posti di lavoro sono una naturale conseguenza dell’innovazione e ogni tecnologia davvero rivoluzionaria ha comportato questo passaggio.

Per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, Industria 5.0 si pone l’obbiettivo di migliorare le condizioni di lavoro: può ridurre i rischi associati ai lavori pericolosi e migliorare le condizioni generali. Inoltre, l’attenzione al benessere dei lavoratori può portare a una maggiore soddisfazione e a un minor turnover del personale.

Ultime, ma non per importanza, sono le ricadute in termini di sostenibilità e responsabilità sociale: le aziende che adottano i principi dell’Industria 5.0 possono contribuire in modo significativo alla sostenibilità ambientale. L’uso efficiente delle risorse, la riduzione degli sprechi e l’adozione di pratiche ecologiche possono migliorare la reputazione aziendale e soddisfare le aspettative dei consumatori consapevoli.

Sfide e opportunità

“Non è tutto oro quel che luccica” e “A gloria non si va senza fatica” potrebbero essere i due proverbi che meglio si adattano a questa circostanza.
In altre parole, se vogliamo davvero che la trasizione a 5.0 sia produttiva, dobbiamo concentraci sulla mitigazione di alcuni rischi e la gestione di alcune ricadute, tra cui:

Formazione e Riqualificazione: la transizione verso l’Industria 5.0 richiede un’elevata competenza tecnologica. È necessario investire nella formazione e nella riqualificazione dei lavoratori per prepararli a interagire con tecnologie avanzate. L’invenzione della macchina da stampa ha “pensionato” gli amanuensi e l’automobile ha drasticamente ridotto il numero dei maniscalchi: la vera differenza sta nella scala e nella velocità dell’impatto rispetto al passato, ed è una cosa che va gestita perché è oggettivo che a breve ci ritroveremo con lavoratori esclusi dal mercato – perché sostituiti da AI e robot – e non re-immettibili per la mancanza delle competenze necessarie. In questo, l’investimento in formazione del proprio personale è un investimento cruciale.

Investimenti Iniziali: l’implementazione delle tecnologie necessarie per l’Industria 5.0 può richiedere investimenti significativi. L’oro vero, per tornare all’adagio inziale, oltre a luccirae, COSTA. Le aziende devono valutare attentamente il rapporto costo-beneficio e pianificare gli investimenti in modo strategico.

Sicurezza e Privacy: l’aumento della connettività e dell’uso dei dati solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza informatica e alla privacy. È essenziale implementare robusti sistemi di sicurezza per proteggere le informazioni sensibili e garantire la conformità alle normative. La cybersecurity deve essere considerato un vero e proprio asset aziendale e come tale finanziato e protetto.

Cambiamento Culturale: l’adozione dell’Industria 5.0 richiede un cambiamento culturale all’interno delle imprese. È importante promuovere una mentalità aperta all’innovazione e coinvolgere il personale. Non tutti sono pronti a lavorare con i robot, ma tutti possono diventarlo.

In conclusione

Industria 5.0 è come un sequel ben fatto di un film di successo.
Unisce il meglio dell’innovazione tecnologica con un tocco umano, creando un ambiente di lavoro più produttivo, sostenibile e piacevole. Certo, ci sono delle sfide da affrontare, ma con un po’ di sforzo e la giusta strategia, possiamo creare un futuro industriale che non solo funziona meglio, ma che ci rende anche più felici.

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